Libro La sfiga non esiste
La Parabola dei Talenti, Matteo 25: 14-30 – prima parte
La nave e la sua storia sono collegate alla necessità di avere un mezzo di trasporto da usare sull’acqua, visto che in precedenza si utilizzava un tronco.
La nave è un simbolo ricco di significato, molto noto e diffuso nei popoli precristiani, per i quali è simbolo del viaggio della morte e dell’immortalità. L’utilizzo di questo mezzo di trasporto si stima sia iniziato 6000 anni fa. Gli egizi, da sempre, si servirono del Nilo come la più agevole via di comunicazione.
Le prime barche (5000-3500 a.C.) furono destinate alla navigazione fluviale e realizzate con piante di papiro. I fusti di questa pianta venivano legati strettamente a fasci con i quali si formava una grossa stuoia che veniva legata e curvata alle estremità che venivano poi rialzate. Anche le legature venivano fatte con corde di papiro.
La barca nel pensiero egiziano è il veicolo degli dei. È l’attrezzo per avanzare e non ci sono mai rituali senza barca, immagine dell’autorità acquisita che permette di agire. È la dinamica della vita, del desiderio, della volontà di essere, di trasformarsi e controllare il proprio destino. Pagaiando, gli Egiziani mettevano in guardia dicendo: “se tu non fai nulla, nessuno farà nulla per te”, il viaggiatore nella sua barca è deciso ad andare altrove, sa soltanto che nessuno remerà per lui se non avanza in consapevolezza.
Uno dei simboli più importanti della Chiesa Cattolica è la barca o nave, perché essa simbolizza la Chiesa stessa, il viaggio, la barca è simbolo della chiesa perché ricorda il modo con cui Cristo parlava spesso alla folla che si radunava attorno a lui. “Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e lì restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva.” (Mc 4,1).
La Nave dunque è simbolo della Chiesa e della vita del cristiano che, sbattuta tra i flutti, combatte la “buona battaglia per conservare la fede e meritare il premio eterno” (II Tm. 4,7). La Nave è la Chiesa, il pilota è Cristo – simboleggiato nella croce dell’albero – che conduce al porto della salvezza eterna quelli che a lei si affidano. La Nave conduce al porto cui la orienta il Faro, simbolo di Cristo “Luce del mondo”: l’anima fa il suo ingresso in Cielo.
Possiamo considerare la barca o la nave anche come il simbolo della nostra personalità, che attraverso la vita, guidiamo con i nostri pensieri ed istinti sul sentiero che la nostra Anima ha tracciato per noi; la barca è in balia dell’aria (pensiero) e dell’acqua (emozioni) e il saperla guidare in porti sicuri spetta alla nostra consapevolezza e conoscenza.
Nei sogni, la nave in movimento è indice di un viaggio che stiamo percorrendo attraverso le nostre emozioni, le acque placide stanno a significare la tranquillità delle emozioni e dei sentimenti che stiamo vivendo. Invece la nave nella tempesta che si lascia portare o che è sballottata bruscamente riflette la nostra predisposizione all’abbandono nei confronti della vita, oppure la resistenza e la volontà di controllo, e le avversità che colpiscono e che feriscono.
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Luciana Mologni