
Astrologia, la Scienza delle Relazioni

Crisi di coppia, crescita personale
L’attrazione è alla base di ogni relazione. Tutto ciò che esiste è sospinto ad evolvere per potersi completare mosso da un desiderio di unione mai sopito.
Tutto ciò che compone la vita è in continua evoluzione basandosi sulla legge di attrazione. Ogni forma di vita, dalla più piccola alla più grande, vive un’attrazione, più o meno consapevole, verso ciò che la può migliorare, sospinta da un desiderio di completamento per certi versi incomprensibile ma percepito come ineluttabile. Mi piace la parola ineluttabile, parola che deriva dal latino significando che tutto può essere superato con la lotta.
L’attrazione produce una lotta continua presente nell’universo, la continua battaglia degli opposti che desiderano trovare la sintesi possibile, imparando in questo modo a relazionarsi. Imparare a relazionarsi rappresenta il compimento del nostro viaggio nel regno umano e, come citato da Massimo Rodolfi in una presentazione del suo libro: “Amore Amore a more tanta zente ma ti non te mori mai“, gli aspetti fondamentali che ci animano e che ci sospingono in questa impresa sono:
- Il ricordo dell’unione
- Il bisogno di amare
- Il desiderio di amare
Tutto questo a nostra insaputa, perché non ci rendiamo conto di che cosa ci spinge all’azione. Non ci rendiamo conto che è l’amore presente in noi a guidarci, facendoci affrontare quanto necessario per risvegliare la nostra essenza, il ricordo di ciò che siamo stati, siamo e sempre saremo, quell’atto d’amore che incarnazione dopo incarnazione ci svela l’essenza del nostro peregrinare.
Sentiamo in fondo al cuore che siamo stati felici, che abbiamo toccato e vissuto la gioia, ed è proprio il ricordo di questa condizione che ci porta a cercare l’amore, a trovare una persona con la quale condividerlo anche quando a volte abbiamo detto che mai e proprio mai saremmo ricaduti nell’errore di cercarlo ancora, auspicando una vita di solitudine percepita come più gratificante.
Invece il bisogno di amare è riemerso con forza, insopprimibile come solo l’amore può essere. Come si può fermare o deviare una forza come l’amore? Come possiamo illuderci di poterci isolare eludendo questa forza? Come possiamo negare il nostro bisogno di amare e il desiderio conseguente? Il bisogno è la mancanza di qualcosa ritenuto indispensabile, ma il desiderio rappresenta la manifestazione concreta di ciò che ci attrae. Perché mi attrae quella tal persona e con quella particolare forma? E’ una questione di energie, di polarità che si attraggono… e allora ci innamoriamo.
Il ricordo dell’unione e il bisogno di amare che si mescola con il desiderio, fanno si che si viva un’attrazione verso un’altra persona, quell’impulso che orienta il nostro desiderio che tende all’unione. Si chiama karma, la legge di causa ed effetto, che ci fa incontrare, sulla base di quanto vissuto precedentemente, l’amore possibile: quello che possiamo sostenere, l’amore verso un’altra persona che possiede ciò che a noi manca e che dobbiamo apprendere. La relazione è la condizione affinché ciò accada, facendoci vivere, passata la fase dell’innamoramento, il travaglio necessario per portare in superficie, dal profondo del nostro cuore, una maggiore capacità d’amare. Non esiste nascita senza il necessario travaglio, questo vale per ogni aspetto della vita, che sia un pensiero, un’emozione o qualcosa di materiale.
Ci innamoriamo di una persona ed è tutto bellissimo. Siamo come su di una nuvola, osserviamo il tutto con distacco, nulla ci tocca, fondamentalmente viviamo una condizione paradisiaca che ci ricorda di quell’unione “perduta” che ancora una volta pensiamo di ritrovare, finalmente, nella relazione del momento. L’innamoramento avviene sul piano dell’anima, due progetti che si incontrano e che vivono per quanto possibile quell’unione “perduta”, riassaporandola, così da rinsaldare e fortificare il cammino verso di essa. Ci sentiamo a casa, sentiamo di essere tornati alla nostra vera natura, a quell’unione che ci ricorda costantemente le nostre origini.
Poi che cosa accade? Accade che non si può mantenere quella condizione, accade che bisogna scendere dalla nuvola. Accade che se vogliamo realizzare quanto intuito bisogna immergersi nella materia e tirarsi su le maniche, perché se vogliamo l’armonia dobbiamo vivere anche gli inevitabili conflitti.
A questo punto ognuno se la gioca come può, come gli detta la propria coscienza, salpando verso acque perigliose dove le tempeste, a cui seguiranno anche squarci di sole, non mancheranno. E in questa alternanza metereologica si impara ad amare un po’ di più, passando da una condizione più consapevole, nella quale riconoscere che l’altro ci fa vedere semplicemente ciò che siamo, ad un’altra dove si imputa alla controparte di essere cambiata, motivo per il quale la si allontana ammantandola con la delusione di non riconoscerla più.
L’argomento è molto vasto, ma se avete la bontà di seguirci, avrete modo di leggere altri articoli sull’amore e su tutto ciò che ruota intorno ad esso. Vi consigliamo in ogni caso il testo che ho citato all’inizio di questo articolo: “Amore Amore a more tanta zente ma ti non te mori mai” scritto da Massimo Rodolfi ed edito dalla Draco Edizioni https://www.yogavitaesalute.it/draco-edizioni/ oltre al video di presentazione https://www.youtube.com/watch?v=ISSR4cAhox4 Buona lettura e buona visione.
Graziano Fornaciari