
L’energia segue il pensiero

Disorientamento e proposito
Spieghiamo i motivi perché la Spiritualità debba interessare la nostra vita quotidiana ed anzi informarla e plasmarla, conferendo ad essa chiarezza e coerenza.
Il modo che noi riteniamo più opportuno oggi di vivere la spiritualità discende direttamente dalla concezione che abbiamo della stessa e che nelle linee generali ci siamo occupati di trattare nella nostra precedente discussione. Poiché per noi la Spiritualità è una realtà concreta da scoprire, da esplorare e da vivere, ne consegue che essa non solo deve riguardare la nostra vita pratica, ma addirittura la deve informare e plasmare.
Questa considerazione non è dettata da motivi di ordine etico o religioso, ma di natura prettamente logica o, se volete, di qualità energetica. Se si stabilisce infatti la dimora della Spiritualità nei sottopiani più alti della sfera mentale, ove regnano le idee archetipiche e dove trova il suo posto il Mondo delle Cause, ne deriva che affidare il timone della propria vita alla luce che proviene da quelle dimensioni significa dare un senso compiuto alla propria esistenza e renderla ricettiva e responsiva alle istanze più alte dell’Essere, piuttosto che succube delle pulsioni più basse dei piani inferiori.
Il che si traduce nel portare luce e gioia nella propria vita e nel mondo, rendendosi funzionali al flusso sacro di quella Vita più grande di cui facciamo parte e che procede alla sua origine dal PADRE stesso che è nei Cieli. Nulla dunque a che vedere con una spiritualità da ambito confessionale e chiesastico, cui dedicare alcuni momenti nel pieno delle nostre attività profane, magari nella vana speranza di ottenerne favori o prebende e con l’aspettativa di un premio o riconoscimento post-mortem, come se si dovesse convincere qualcuno della nostra buona fede. Non una spiritualità da vivere con atteggiamento da menagrami, da supplici, ma neanche una spiritualità da salotto, da esibire per gonfiare di orgoglio la nostra personalità.
Non una spiritualità da indossare e da dismettere a seconda delle circostanze e delle convenienze, ma una spiritualità da vivere sempre e comunque in ogni momento della propria vita, da CALARE NEL QUOTIDIANO, da considerare come ispirazione e qualità informante delle nostre azioni, dalle più banali alle più alte e complesse. Naturalmente non bastano le migliori intenzioni, di cui come si sa è lastricata la strada che porta all’inferno, ma è necessario sapere di quali strumenti servirsi per essere sempre in contatto con i piani alti in cui dimora la spiritualità e soprattutto lo stile e le modalità di vita che possono consentire ad una spiritualità sana e correttamente intesa di esprimersi nella forma, consentendo che anche in noi il Verbo si faccia carne e replicando così in scala ridotta quel processo di creazione che solo attraverso il nostro contributo può divenire poi un processo di trasmutazione alchemica della materia e di spiritualizzazione della stessa. Descriveremo la prossima volta di quali strumenti avvalersi e quali comportamenti di vita adottare per conformare la nostra vita a questo nobile intento.
E’ molto interessante considerare infine gli atteggiamenti mentali che sono più consoni ad uno stile di vita che comprenda la spiritualità quale parte irrinunciabile e informante della propria esistenza. Al di là dei momenti dedicati alla meditazione e alla preghiera, necessari peraltro al mantenimento del filo diretto con i piani superiori e all’allineamento dei corpi – mentale, astrale, fisico-eterico – di modo che questi possano costituire un canale di trasmissione delle alte energie e non un ostacolo, è fondamentale mantenere un atteggiamento conformato alla VIGILANZA e all’ATTENZIONE (dharana), attenzione verso tutto ciò che proviamo, che sentiamo, che incontriamo nell’arco della giornata. Lo scopo che con ciò ci proponiamo è di andare al di là dell’automatismo che connota le nostre reazioni agli eventi, per giungere pian piano nel tempo ad una adeguata e consapevole risposta agli stimoli del momento, e quindi ad uno stato di vera ed effettiva libertà.
In quest’ottica l’attenzione non contempla alcuna forma di giudizio e di etichettatura, ma solo ed esclusivamente di OSSERVAZIONE della realtà quale si presenta a noi in un determinato momento, osservazione finalizzata al processo di trasmutazione energetica che così ci vede co-creatori e non semplici spettatori o peggio vittime di dinamiche comunque svolgentisi, al di là del fatto che ne siamo consapevoli o meno.
Alla fine di questa nostra chiacchierata, spero di essere riuscito a trasmettere l’idea che la spiritualità oggi non possa essere più vissuta come una volta, quando era necessario isolarsi e vivere da eremita o in convento per allontanarsi dai clamori del mondo. In questi tempi di transizione tra l’era dei Pesci e quella dell’Acquario, i caratteri distintivi di questo segno ci impongono di calarci nel mondo e di diffondere il Verbo in tutto ciò che facciamo e ovunque operiamo: la brocca deve riversare l’acqua sul mondo, e non più trattenerla per tema di sporcarla, la luce deve essere diffusa e non tenuta sotto il moggio, tutto ciò che era esoterico deve diventare essoterico. PACE a tutti.
Per approfondire l’argomento sono disponibili i corsi di meditazione a cura dell’associazione Atman presente su quasi tutto il territorio nazionale ed in Svizzera. I corsi, tenuti da insegnanti diplomati alla scuola Energheia, sono pubblicizzati con l’indicazione delle varie località in cui si tengono sulla pagina web: https://www.yogavitaesalute.it/cerca-corsi-atman/ all’interno del portale della consapevolezza Yoga Vita e Salute.
Giorgio Minardo