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Il Natale e i suoi simboli – prima parte
Pace e amore emanano dal Regno dell’Anima. Se comprendiamo questo e seguiamo il comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso” la questione è risolta.
Pace e Amore emanano dal Regno dell’Anima. Fino a quando non entreremo a farne parte vivremo solo occasionalmente la gioia che ne deriva. Non si tratta quindi di essere ospiti casuali ma cellule vive e attive nell’edificazione della Gerusalemme Celeste.
E’ imprescindibile perciò riconoscere la natura divina del nostro Essere. La nostra essenziale divinità cerca espressione nella nostra umanità: una possibilità che giunge a compimento nelle ultime fasi del nostro pellegrinaggio terreno.
Pace e Amore sostanziano pienamente le nostre vite e le colmano di saggezza e beatitudine solo dopo molte ed estenuanti battaglie che coinvolgono le pieghe più nascoste della nostra coscienza. Energie e forze di qualità differenti si scontrano in noi e scorrono nei rapporti che abbiamo con gli altri e con l’ambiente. Questi scontri fra energie e forze si concludono con il trionfo della Verità e con la comprensione profonda della vita e delle nostra vera natura. Ma che fatica!
Pace e Amore non coincidono dunque con la mielosa ed epidermica disposizione di un comportamento che tutto asseconda, ma sono frutto di tante tempeste che ci scuotono alle radici e che ci portano ogni volta a riconsiderare il comandamento unico “Ama il prossimo tuo come te stesso”, rinnovando ancora una volta la Scelta. Così, mentre tutto sembra distrutto, ogni cosa si ricompone in un nuovo equilibrio.
Infatti più che bacini e bacetti a volte proprio i cazzotti e le sberle che la vita ci offre sono le occasioni più utili per comprendere i nostri errori. Pace e Amore non sono imbastiti nello zucchero filato, sono il risultato di esplosioni di energia anche inconscia che viene accolta, compresa, trasformata. E’ uno sforzo notevole sostenere il cambiamento e riorientare il moto delle correnti mantenendo chiara la visione.
La prima e fondamentale relazione che abbiamo è quella con noi stessi. Da quando veniamo al mondo cerchiamo una dritta per tenere una rotta e rimanere a galla in un mare non sempre tranquillo. Ci vuole molto tempo e molta esperienza per imparare una cosa semplice: il timone è nelle nostre mani e le stesse correnti che agitano le acque esterne scorrono pure in quelle interne e non si calmeranno finché non saranno comprese del tutto.
D’altronde l’equipaggio è abbastanza scalmanato, ignorante e riottoso e ce ne vuole di navigazione prima che accetti di sottomettersi docilmente ai comandi di una Guida superiore capace di innocuità e visione chiara. Non c’è tregua finché le forze che caratterizzano i nostri comportamenti non si accordano con la necessità di pace e la capacità di vedere oltre l’orizzonte. Non c’è tregua finché non riconosciamo il nostro bisogno di amare e di essere amati.
Prima di sentir crescere la dolcezza della pace, quella pace che Gesù ci ha lasciato, prima di essere inondati dal potere di guarigione dell’Amore, dobbiamo smettere di dare il nostro consenso al male e slegarci dalla distruttività che ci portiamo appresso senza neanche accorgercene. Dall’affermazione del Bene, anche nelle piccole cose, scaturisce il dissolvimento della sofferenza e dell’inquietudine che ci hanno accecato finora impedendoci di riconoscere la nostra realtà solare, soprannaturale.
Ecco perché Pace e Amore nei rapporti umani sono una possibilità divina che appartiene al Regno dell’Anima e che si realizzerà soltanto quando ci ameremo gli uni gli altri come Lui ci ha amato.
Giovanna Spinelli