
L’anima e le tre categorie umane

Mandala, Yantra
Il mantra produce cambiamenti negli schemi psichici e arresta la dissipazione delle energie mentali.
L’intero universo vibra, è coscienza ed energia in costante movimento; ciò vale per il macrocosmo, galassie, sistemi solari, pianeti e per il microcosmo, l’uomo. La vibrazione è suono nella sua forma sottile. A tali vibrazioni, nella scienza dello yoga, è stato dato il nome di mantra.
I mantra vennero percepiti dagli antichi rishi e yogi che, in stati di profonda meditazione, trascesero la consapevolezza di corpo, mente, oggetto, spazio, tempo e, armonizzando la propria mente con le più alte frequenze dell’energia universale, giunsero alla consapevolezza delle vibrazioni dell’universo.
In sanscrito il mantra è definito come “mananaat trayate iti mantraha” cioè ”la forza o energia attraverso la quale la mente può essere liberata dalle sue ossessioni è chiamata mantra”. La ripetizione del mantra consente la calma mentale, primo passo per la concentrazione. Concentrare la mente significa distribuire le energie in modo equilibrato e omogeneo e questo consente l’eliminazione delle tensioni generate da pensieri, emozioni e desideri che hanno acquisito intensità e non consentono di utilizzare appieno le facoltà mentali.
Le vibrazioni sonore prodotte dal mantra agiscono su corpo, mente e psiche generando una condizione di armonia che conduce a stati di rilassamento profondo e al conseguente risveglio dei potenziali latenti. L’attività della coscienza si appiana: migliora la fiducia in se stessi, la consapevolezza, la memoria, l’attenzione e la creatività, aumenta la capacità relazionale, la sensibilità nei confronti dell’ambiente e viene equilibrata la personalità.
Da un punto di vista percettivo il mantra è una combinazione di suoni consonantici e vocalici e, nel suo insieme, rappresenta un simbolo non discorsivo, che esprime ciò che non può essere espresso in parole attraverso vibrazioni sonore; pertanto è un errore valutare il mantra in termini concettuali, considerando il significato dei vocaboli che lo compongono. La sua base è il suono, onde che pervadono il cosmo con frequenze diverse: udibili, percepite come vibrazioni, onde pensiero e trascendenti.
Vi sono 3 modi di ripetere il mantra: a voce, sussurrato o mentale. La ripetizione verbale, che può divenire canto, è la modalità più facile: consente di acquisire consapevolezza del suono e della vibrazione; il modo sussurrato è una modalità intermedia: si inizia a interiorizzare la consapevolezza mantenendo un aggancio sensoriale; la forma mentale è la più efficace ma difficile, perché richiede la capacità di mantenere una consapevolezza interiorizzata costante.
I mantra possono essere individuali o universali. I mantra individuali vengono assegnati da un maestro, in accordo alla personalità del praticante e al tipo di stimolo ritenuto idoneo a produrre il risultato desiderato; vengono ripetuti mentalmente. I mantra universali, conosciuti in diverse culture e utilizzati a scopo meditativo e contemplativo, possono venire ripetuti da chiunque; spesso sono cantati in gruppo. OM, Gayatri, Om Namah Shivaya, Hari Om Tat Sat sono alcuni dei mantra universali della tradizione yogica.
Ciascuno di essi ha una specifica funzione: salute, tranquillità mentale, saggezza, risveglio spirituale. La vibrazione prodotta dal Gayatri mantra, ad esempio, attiva il prana, l’energia vitale: questo è il motivo per cui in India viene insegnato ai bambini all’età di otto anni, quando iniziano a studiare. La ripetizione regolare del mantra affina percezione e attenzione, potenzia l’apprendimento e la memoria e sviluppa l’intelligenza.
Per approfondire l’argomento sono disponibili i corsi di meditazione a cura dell’associazione Atman presente su quasi tutto il territorio nazionale ed in Svizzera. I corsi, tenuti da insegnanti diplomati alla scuola Energheia, sono pubblicizzati con l’indicazione delle varie località in cui si tengono sulla pagina web: https://corsimeditazione.yogavitaesalute.it/corsi all’interno del portale della consapevolezza Yoga Vita e Salute.
Anna Shabalin