L’esercizio del potere va di moda, in misura diversa più o meno apertamente, ciascuno di noi cerca di affermare se stesso imprimendo al corso degli eventi, per quanto possibile, una direzione precisa: quella di portare l’acqua al proprio mulino a garanzia di un irrinunciabile approvvigionamento energetico.
Abbiamo sete e fame di una pseudo – vita che come tale temiamo possa finire, lasciandoci sprovvisti della cosa che riteniamo più importante al mondo: noi stessi, con la nostra avidità e la nostra ignoranza. È il timore di finire che genera la necessità di perpetuare all’infinito il bisogno di ciò che ci dà l’illusione di esistere di più, sovrastando gli altri con la nostra presenza, imponendola a volte con violenza.
La vera potenza è un’altra, appartiene alla Vita, è silenziosa nella sua magnificenza e nella sua gratuità: è colma di ogni bene, è munifica, è l’Alfa e l’Omega. Se non ce ne accorgiamo, è perché ancora siamo confusi, cerchiamo ancora il piccolo potere impettito della personalità che esige di dimostrare la sua importanza anche attraverso le cose che le appartengono. Siamo ancora lontani dalla conoscenza e dalla semplicità che la vicinanza con l’Anima può donarci.
Per sopravvivere dunque, siamo anche disposti a qualche compromesso e a camuffare la nostra intenzione usurpatrice con una mesta e falsa apparenza di sottomissione. Infatti, pur di ottenere quello che vogliamo e pur di tenere sotto controllo gli altri e le circostanze, siamo capaci di chiudere gli occhi davanti ad evidenti verità ignorando deliberatamente gli effetti devastanti di certi nostri comportamenti. Il prezzo che paghiamo però è alto, perché in questo modo ci allontaniamo dal vero nutrimento, dall’acqua di Vita che non ci farà più avere sete.
Non è solo attraverso l’arroganza e l’inflessibilità, non è solo attraverso esplicite costrizioni e negazioni o nell’attuazione di comportamenti dominanti che esercitiamo quello che consideriamo il nostro potere. Non è solo con parole tonanti ma è anche con pesanti silenzi che facciamo vedere agli altri chi siamo.
Tutte le volte che acconsentiamo tacitamente a ciò di cui poi ci lamentiamo ( ma che in fondo ci fa comodo perché poi diventa la lama affilata del pugnale del ricatto ), tutte le volte che diamo il nostro muto e afflitto assenso al comportamento di un’altra persona ( anche se non ci piace affatto ), solo perché poi non potrà esimersi dal fare “come dico io”… stiamo giocando ugualmente il nostro potere!
Stiamo facendo maldestri tentativi per affermare il nostro potere in sordina, senza esporci alla responsabilità che comporta. Stiamo facendo come i bambini che giocano con i vestiti dei grandi col rischio di inciampare. Perché il Potere, quello veramente grande, è la prima manifestazione della Vita che vuole esistere, vuole vivere e vuole creare … vuole amare! Il potere vero comporta una progettualità matura, comporta prendersi cura di ciò che sta accadendo e la possibilità per ognuno di custodire la vita.
Ma questo lo impariamo poco per volta, sbagliando e nello stesso tempo avvicinandoci sempre più alla volontà di bene, liberandoci dall’impulso di diminuire gli altri per esaltare noi stessi. Scopriamo allora, che si può esercitare il potere senza comandare, semplicemente imparando a governare le correnti, con equilibrio, innocuità e servendo la vita in noi stessi e nei nostri compagni di viaggio.
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Giovanna Spinelli