
Conversazione tra sordi

Orientarsi verso armonia e pace
La matematica è la scienza razionale dei numeri e delle misure, esige esattezza e precisione. Serve attenzione e concentrazione altrimenti i conti non tornano.
Ad essere sincera la matematica non mi è mai piaciuta e mi ha dato parecchio filo da torcere negli anni della scuola, quando per mia fortuna interveniva quel genio di mio fratello che invece riusciva a far quadrare sempre tutto. La mia ostilità nei confronti di questa disciplina probabilmente era dovuta all’evidenza e al rigore che la caratterizzano. La matematica è una scienza, è la scienza razionale dei numeri e delle misure, esige esattezza e precisione.
Non si può fantasticare, devi ragionare, esserci con attenzione e concentrazione (dharana) se no qualcosa ti sfugge e poi i conti non tornano. Infatti nelle civiltà pre – elleniche la matematica si sviluppò proprio per far tornare i conti e trovare soluzioni a concreti problemi di calcolo: ecco il punto in cui possiamo cominciare a innestare la sua funzione con la funzione dello Yoga, scienza scaturita dal bisogno di risolvere i problemi che il fatto di essere umani comporta.
Sappiamo tutti che la parola scienza deriva da un verbo latino associato alla conoscenza. Il procedimento scientifico è quello che studia in maniera sistematica, oggettiva e precisa un qualsiasi ambito della realtà, analizzando attraverso osservazioni ed esperimenti ripetuti la veridicità di certe ipotesi. E questo processo è applicabile ad ogni aspetto del microcosmo come del macrocosmo: l’esperienza è determinante perché l’oggetto della nostra conoscenza non è sempre materiale, ma questo non vuol dire che non sia sperimentabile.
Quando l’indagine scientifica si sposta dal tangibile al sempre più sottile possiamo parlare di Scienza della Coscienza. Questo è lo Yoga. Questa è la psicologia dello yoga: un procedimento assolutamente scientifico che considera i dati del nostro problema e contemporaneamente ci fornisce le prospettive per la soluzione che spetta a noi stessi, attraverso precise operazioni e nel giusto riconoscimento del posto che occupiamo all’interno di un Ordine più grande, in cui vi sono leggi matematiche che regolano i rapporti tra Cielo e Terra, fra fuori e dentro, in una straordinaria armonia che esprime la perfezione del Creato.
Allora ecco che ci rapportiamo con quantità di materia, con idee, qualità e forze esprimibili numericamente e tali da rendere accessibile la comprensione degli esseri e degli avvenimenti. La scienza dei numeri sin dall’antichità è stata ritenuta la chiave dell’armonia cosmica e interiore. “Non si tratta infatti di semplici espressioni aritmetiche, ma di principi eterni di verità. Le creature stesse sono dei numeri in quanto derivate dal Principio Uno”.* Il potere creativo della vita si esprime attraverso il computo delle probabilità e la sintesi di tutti gli elementi capaci di accendere una nuova conquista nella storia dell’evoluzione. Il calcolo matematico è alla base della struttura dell’Universo.
Addizionare, sottrarre, dividere e moltiplicare le forze e le energie perché consentano l’esperienza necessaria a conseguire l’equilibrio e l’identificazione finale nell’Uno: questo è il metodo per realizzare lo Yoga. E la partecipazione alla dinamica dell’esistenza non prevede forse un gioco di proporzioni, di dati oggettivi e incognite tali da formulare di volta in volta l’equazione che definisce il nostro posto nel quadro generale? La creazione procede dalla forma astratta a quella concreta e visibile e nel sospingere alla luce la costruzione del Tempio il Grande Architetto realizza un progetto di cui conosce il proposito fin dal principio. L’intenzione divina si esprime attraverso precisi rapporti e correlazioni di forze che con la loro qualità producono le forme della manifestazione necessarie ad erigere il Tempio dello Spirito.
Secondo quanto Platone ci dice nel Timeo, l’opera di piegare la materia sensibile ad accogliere l’intelligibile avviene sulla base di ben ponderate operazioni matematiche e geometriche. Il “mezzo” di cui il Demiurgo si serve per la costruzione del cosmo è pertanto la matematica. Bellezza e bontà sono ordine e misura ed è proprio l’Uno l’essenza del Bene e la misura di tutte le cose. Sulla base di rapporti numerici e delle proporzioni che portano le cose all’unità il Demiurgo fonda la comunione di tutte le cose tra loro.**
Questa è la matematica dello Yoga: retti rapporti e giuste proporzioni tra i vari aspetti della nostra personalità, tra la personalità e l’anima e fra l’anima e lo spirito ci consentono infine di giungere all’unità essenziale e alla soluzione di ogni problema della nostra umana natura. Mio fratello potrebbe sorridere leggendo queste parole. L’amore vince ogni ostilità e ogni barriera spazio-temporale, è una legge matematica, è il cuore dello Yoga.
Per approfondire l’argomento sono disponibili i corsi di meditazione a cura dell’associazione Atman presente su quasi tutto il territorio nazionale ed in Svizzera. I corsi, tenuti da insegnanti diplomati alla scuola Energheia, sono pubblicizzati con l’indicazione delle varie località in cui si tengono sulla pagina web: https://corsimeditazione.yogavitaesalute.it/corsi all’interno del portale della consapevolezza Yoga Vita e Salute.
Giovanna Spinelli
* Dizionario dei simboli -Chevalier e Gheerbrant- Rizzoli editore
** Timeo, Platone ed. Bompani -introduzione e traduzione di Giovanni Reale