I corsi si terranno presso l’Hotel Mazzieri, Piane di Mocogno (MO) – info@hotelmazzieri.com – Tel. 0536.45000
Attenzione: per iscriversi alla Puja o ai Siddhi cliccare sul link a fianco (il link verrà esposto quando si apriranno le iscrizioni):
Anno 2025:
20-23 mar. – Siddhi 1
24-27 apr. – Puja
15-18 mag. – Siddhi 2
e inviare mail all’Hotel Mazzieri per prenotare l’alloggio.
SIDDHI 1
Corso di iniziazione agli Yogasutra di Patanjali
Gli Yogasutra, scritti da Patanjali in un’epoca imprecisata, sono il primo, e il più elevato tentativo, di riassumere gli antichi insegnamenti dello yoga.
Patanjali afferma che la semplice conoscenza metafisica non può portare alla liberazione, ritenendo necessarie tecniche di ascesi e meditazione, che costituiscono appunto l’argomento dei suoi 196 sutra.
Il fine dello yoga è l’arresto dell’attività mentale, ma per realizzare questo obiettivo sono necessarie tecniche psicofisiologiche che ci diano la possibilità di identificarci con il nostro vero sè e di superare la condizione di ignoranza che caratterizza la normale coscienza umana.
Per realizzare ciò è necessario percorrere gli otto stadi, o anga, del raja yoga:
1. yama, i requisiti morali
(non uccidere, non mentire, non rubare, non essere avidi, osservare la continenza)
2. niyama, i requisiti disciplinari (purezza, serenità, ascesi, studio del Sè, devozione al Signore)
3. asana, la posizione da mantenere, sia quando si medita, che nei confronti della vita
4. pranayama, il controllo del prana
5. pratyahara, la ritrazione dai sensi
6. dharana, la concentrazione
7. dhyana, la meditazione
8. samadhi, l’arresto delle attività mentali.
Per percorrere gli otto stadi sono necessarie due forze fondamentali: la pratica costante e il non attaccamento agli oggetti dei sensi. Il distacco yogico però non consiste nelle repressione dei desideri, ma piuttosto nel concentrarli in un unico potente impulso verso la liberazione.
Il vero raja yoga comincia però con quella che Patanjali chiama la disciplina, samyama, ossia dharana, dhyana, samadhi. Quando è possibile dharana, la concentrazione, e questa diviene ininterrotta, divenendo dhyana, è possibile raggiungere lo stato di samadhi, o di fusione con l’oggetto della nostra conoscenza.
Lo stato di samadhi poi si differenzia in diversi livelli, determinati dall’approfondimento dell’esperienza stessa. Questo finchè non si saranno eliminate anche tutte le tendenze inconsce ed i condizionamenti del karma, rendendo finalmente possibile la realizzazione del kaivalya, o isolamento, che è lo stato di libertà incondizionata, al di là dei desiderio stesso dell’illuminazione.
Oltre a questa strada, di liberazione da tutti i condizionamenti e di reintegrazione nel Sè originale, gli Yogasutra propongono anche quella dell’investigazione della realtà fenomenica, considerata molto più vasta di quella percepita attraverso i sensi e la normale coscienza, con lo scopo di appropriarsi dei suoi poteri, o siddhi.
Conoscere, secondo Patanjali, è davvero potere. Conoscere un oggetto, investigarlo e penetrarlo con la disciplina significa impadronirsi dei segreti della sua costituzione più intima e arrivare a possedere poteri eccezionali. Alcuni di questi sono: la conoscenza del passato e del futuro, la conoscenza delle precedenti incarnazioni, l’invisibilità, la conoscenza della costituzione del corpo, la conoscenza della struttura cosmica, la chiaroveggenza, la chiarudienza, la levitazione etc.
Il corso in questione si propone di dare iniziazioni relative alla penetrazione del significato degli Yogasutra, consentendo di iniziare a sperimentare ciò che viene affermato. E’ solo con la pratica effettiva, sia della meditazione che di un adeguato stile di vita, che è possibile realizzare progressivamente quel cambiamento di vita che può portare dalla sofferenza alla gioia, dal buio alla luce, dall’ignoranza alla conoscenza.
SIDDHI 2
Iniziazione alla comprensione degli schemi energetici dei sutra ricevuti al Siddhi 1.
Il primo corso di iniziazione agli Yogasutra di Patanjali, denominato Siddhi 1, mette a disposizione una serie di tecniche che costituiscono un cammino complesso e unitario dentro la propria coscienza, o, se volete, la propria struttura energetica. La pratica dei sutra, anche se in modo inconsapevole, mette in movimento le energie della trasformazione, obbligandole a fare determinati percorsi.
Nell’insieme questi percorsi costruiscono un preciso disegno nel proprio tessuto energetico e sintetizzano tutto il sentiero evolutivo designato da Patanjali, yama, niyama, asanas, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana e samadhi. Il maggiore comprende sempre il minore, la pratica di questi sutra cioè compendia gli effetti della pratica degli otto punti sopra menzionati.
Ciò in concreto significa accelerare notevolmente la propria evoluzione, iniziando a controllare scientificamente i processi che la governano, divenendo consapevoli anche dei percorsi che l’energia/coscienza fa dentro il nostro essere microcosmico.
Viene troppo spesso dimenticata la funzione insostituibile che la meditazione ha nel processo di trasformazione della propria coscienza, il Siddhi 2 costituisce un’occasione molto importante per acquisire la consapevolezza di tecniche antiche come la conoscenza stessa ed estremamente efficaci.
Per chi ha già fatto il Siddhi 1 non c’è troppo bisogno di sottolineare la potenza di un’esperienza di questo tipo, anche se, per quanto riguarda il Siddhi 2, si può sicuramente affermare che è ancora più profondo, visto che di fatto svela l’essenza dei sutra, il loro effetto, la loro funzione, solo accennata al Siddhi 1. A chi ancora non ha fatto quest’esperienza non posso che consigliare di fare il Siddhi 1, per poi avere la possibilità di fare anche il Siddhi 2.
Presentazione dei corsi Siddhi
LA PUJA