
Elementi dello yoga

Le sei scuole filosofiche indiane – prima parte
Secondo lo yoga il vero Maestro Spirituale si trova nel cuore. La pratica dello yoga conduce a sprofondare nell’essenza e a riconoscere il Maestro Interiore.
Colui che ha conoscenza e il cui pensiero è sempre puro, giunge là dove più non si rinasce.
(Katha Upanishad)
Lo yoga si rapporta con la vita in maniera essenziale e diretta mentre le religioni tendono a filtrare l’incontro tra il praticante e il Principio Spirituale. Secondo lo yoga il vero Maestro Spirituale (Guru) si trova nel cuore. La pratica dello yoga conduce a sprofondare nell’Essenza. Ciò coincide con il riconoscere il Maestro Interiore.
Gli yogi ci avvertono che non è facile conoscere il Sé Profondo e allo stesso tempo ci esortano a realizzare se stessi per emanciparsi dalla sofferenza. Il sentiero che conduce alla liberazione (moksa) è lungo e tortuoso. Calcarlo vuol dire confrontarsi con insidie e difficoltà che rallentano il cammino. A volte le prove sono così faticose che lo sforzo profuso annebbia la vista e il passo diviene incerto. Così l’aspirante spirituale, senza una guida sicura, può ritrovarsi, come un novello Ulisse, a percorrere delle strade secondarie che sembrano allontanare il ritorno a casa. Tuttavia la Vita dispensa continuamente quello che è necessario.
L’insegnamento indiano che recita:” Quando l’allievo è pronto il Maestro arriva” ce lo ricorda in maniera inequivocabile. Lo Yogi è colui che ha percorso completamente la strada che conduce all’unione della coscienza. Per questo può dare con cognizione di causa le indicazioni per realizzare lo yoga. L’aspirante spirituale quando riconosce il Guru può ricevere le istruzioni per procedere in maniera spedita verso se stesso. Il rapporto con un Realizzato contribuisce alla elevazione della coscienza.
L’elemento distintivo di un Maestro è la purezza della coscienza. Con la purezza degli intenti ha trasceso la legge di causa ed effetto ( karma) e l’obbligo della rinascita. Ogni singola azione di uno Yogi è innocua, non distruttiva, in quanto l’attività che esprime rispecchia fedelmente il buono, il vero e il bello presenti in lui. Quindi adempie alla legge universale (Dharma) . Nello Yogi si sono realizzati tutti quegli archetipi che motivano l’aspirante spirituale. Il rapporto che si stabilisce tra Maestro e discepolo è una spinta decisiva e un anello imprescindibile per l’evoluzione della coscienza.
Quando il discepolo (sadhu) riesce a sedersi ai piedi del Maestro inizia a riconoscere la tendenza realizzativa della vita. Tuttavia il Maestro Spirituale rappresenta l’aspetto esteriore del Sentiero. Il Principio Divino (Atman) è l’essenza di ogni cosa e la Volontà dello Spirito. La scintilla divina individualizzata (Jivatman) risiede nella profondità della coscienza. Conoscere il Progetto Divino consente di eliminare definitivamente la sofferenza. L’aspirante spirituale per incontrare il Maestro di se stesso (Swami) è chiamato a purificare la propria coscienza.
Per realizzare lo yoga la purezza dovrà essere cercata, vissuta e condivisa. Soltanto conoscendo l’Essenza si manifesterà il Maestro Interiore. Così il sorgere di questo sole segnerà l’alba di un nuovo giorno ed illuminerà il cammino di chi cerca la via che porta al Cuore.
Per approfondire l’argomento sono disponibili i corsi di meditazione a cura dell’associazione Atman presente su quasi tutto il territorio nazionale ed in Svizzera. I corsi, tenuti da insegnanti diplomati alla scuola Energheia, sono pubblicizzati con l’indicazione delle varie località in cui si tengono sulla pagina web: https://corsimeditazione.yogavitaesalute.it/corsi all’interno del portale della consapevolezza Yoga Vita e Salute.
Luca Tomberli