
Le meraviglie si attaccano

La via di minore resistenza
Tra il dire e il fare… qualcuno ha detto ma lo avrà poi fatto? che bisogna camminare sulle proprie parole, rendendole passi visibili anche per altri.
Tra il dire e il fare c’è un’idea che è stata pronunciata e questa idea è energia, è sostanza da preservare, trasportare e posare, evitando sprechi e perdite, fino a renderla visibile là dove si era detto e si voleva che fosse. Ecco perché è così difficile attraversare il mare che nel famoso luogo comune separa ciò che diciamo da quello che facciamo.
Prima di tutto sarebbe da verificare il nesso tra le parole, i pensieri e il cuore. Il nostro è un dire di superficie, galleggiante in una vasta ignoranza egoistica e vanesia oppure le parole affiorano da motivazioni più profonde di cui ci facciamo responsabili (ecco la prima vera Azione!) e che diventano le direttrici del nostro agire, guidandoci attraverso tutti gli ostacoli fino al compimento dell’idea e quindi alla realizzazione delle parole pronunciate?
In realtà molte parole dette sono come foglie che il vento porta in giro senza radici. Basta fermarsi un po’ e stare attenti a quello che ascoltiamo in televisione, leggiamo in giro o che sentiamo mentre prendiamo un caffè al bar. Anche nelle conversazioni in cui siamo protagonisti, svolazzano parole di tutti i tipi e di cui potremmo fare a meno senza soffrire troppo. Mi viene il sospetto che abbiamo bisogno di dire, ridire e stra-dire per nascondere ciò che non siamo capaci di fare, arrampicandoci su verbose quanto fittizie costruzioni.
Qualcuno ha detto (lo avrà poi fatto?) che bisogna camminare sulle proprie parole, rendendole passi visibili anche per altri. Invece, come sappiamo, di buone intenzioni è lastricato l’inferno! D’altra parte come fare a meno di un po’ di compassione nei confronti di questa umanità che sta imparando faticosamente ad essere umana … Ci vuole un aiuto: la disciplina … yogica, magari!
Allora tra il dire e il fare c’è una disciplina da applicare, fa anche rima e può dare senso e chiarezza alle nostre fatiche di realizzatori dello Spirito. Eh si! Perché le Buone Idee, le Idee Belle che esprimiamo parlando e che dovrebbero consolidarsi nei fatti, discendono dalle vette della nostra natura, che è anche divina. Dunque tra il dire e il fare c’è un percorso lungo quanto tutta la nostra evoluzione, quanto tutta la creazione … tra il dire e il fare c’è un Verbo che si vuole incarnare, un Suono, una Parola che vuole vibrare e vuole essere pronunciata anche nei luoghi più lontani e più tenebrosi.
E così tra il dire e il fare c’è tutto un mondo da conoscere, accettare e trasformare. Ci sono tante dimensioni da attraversare e frequentare per dare consistenza alle nostre aspirazioni. C’è il male in noi che va lavato come i panni in Arno, ci sono scelte e rinunce da compiere per rendere possibile una costruzione limpida, inequivocabile, sacra.
Tra il dire e il fare ci sono infinite battaglie, perse e vinte, che plasmano la nostra coscienza perché non sia di ostacolo alla Vita ma luminoso ponte tra rive distanti.
Per approfondire questo e altri argomenti vi rimando al blog del portale della consapevolezza Yoga, Vita e Salute https://www.yogavitaesalute.it/
Giovanna Spinelli