Da qualche parte devo pur cominciare per scrivere un articolo, che proprio non ne vuole sapere di venire alla luce! Il torpore mentale prodotto dal caldo rende difficile una connessione coerente e lo spossamento fisico annienta ogni slancio creativo. Eppure so che mentre le forze sembrano sciogliersi per l’elevata temperatura esterna, in realtà c’è in giro un gioco pesante e qualche pirata della coscienza sfrutta la gravità delle correnti più dense per contrastare le migliori intenzioni. Tutto sembra fermo e spostare anche solo un’idea richiede un’immensa fatica. È il letargo estivo!
I giri di parole però non servono a sbloccare la calma piatta e l’inerzia è avvilente. Ci vuole una virata pazzesca, quella che solo un pensiero fulmineo, abbagliante, può imprimere alla marea mentale ribaltando completamente la direzione delle onde e le sorti dell’imbarcazione con tutto l’equipaggio.
È il pensiero, infatti, che regola l’energia vitale dei nostri corpi e lo fa grazie alla mente che trasmette i suoi impulsi al cervello e da qui a tutto il resto della struttura. Un pensiero fulmineo che porti in sé l’energia della folgore divina può illuminare e riconvertire istantaneamente la direzione delle forze, liberandole dalla gravità di pesanti attrazioni e restituendo loro la leggerezza che meritano. Perché questo possa avvenire, la mente non deve indulgere nelle sue nebbie, ma con un atto dinamico, volitivo, deve scandagliarle e superare le fitte coltri paludose per ritrovarsi nelle terre del sole dell’Anima, dove il tempo è diverso, la vita è pulsante, le energie scalpitano per realizzare il tempio dello spirito nella forma umana, dove tutto è radiante e la creazione è un gioco continuo.
Una virata istantanea e infallibile come un lampo è possibile solo se l’Anima è desta, non assopita, e solo con una preparazione adeguata che giorno dopo giorno educhi la coscienza a trasferirsi da un piano inferiore a uno superiore, producendo in tal modo un afflusso di energia più elevato, resistente anche alle torride temperature. Cambiare consapevolmente e ripetutamente la linea dei nostri pensieri per volgerli instancabilmente al Bello, che è anche Buono e Vero, equivale a trasferire più in alto correnti di forza sottraendole al comando di falsi timonieri e trasformando il viaggio in un’ascesa progressiva.
Il sutra 3 del libro quarto degli yogasutra di Patanjali afferma: “Le pratiche e i metodi non sono la vera causa del trasferimento della coscienza, ma rimuovono gli ostacoli, come l’agricoltore prepara il terreno per la semina”. La pratica del meditare e del coltivare il pensiero opposto a tutto ciò che è contrario allo yoga, modifica progressivamente la materia dei nostri corpi e al momento opportuno li rende capaci di assecondare e assorbire i rapidi effetti di certe necessarie virate, quelle che scuotono all’improvviso ma rinnovano e rinfrescano tutti gli ambienti. Virate del genere però può compierle solo la coscienza dell’Anima, la nostra essenza divina, che sa quando è il momento di imprimere un impulso evolutivo per sospingerci un passo più avanti verso casa.