Quando ho cominciato a sentir parlare di Yoga e anche quando ho iniziato a conoscere meglio questa Scienza che fornisce ai viandanti dello Spirito gli strumenti utili a realizzare la propria vera natura giungendo alla consapevolezza dell’unità di tutte le cose, non ero tanto convinta che fosse un percorso adatto a me. Temevo di rinunciare alle mie certezze e temevo che in qualche modo fosse screditato tutto il bene che sin da piccola avevo conosciuto vivendo in un ambiente profondamente cristiano.
Soprattutto non mi andava di rinunciare nemmeno un po’ a Cristo e all’insegnamento del Maestro Gesù. Ma siccome per capire meglio la vita e anche per capire meglio quel male che sempre precede la vittoria del bene, avevo bisogno di conoscere le cose fino in fondo, allora sono andata avanti e ho fatto bene… perché attraverso lo Yoga ho compreso meglio anche le parole del Maestro, superando una dicotomia che era soltanto nella mia mente e imparando a integrare due vie che nell’Alfa e nell’Omega sono una strada sola.
Il Maestro Gesù annuncia e inaugura sulla Terra il regno di Dio, ne definisce le condizioni, lo descrive utilizzando immagini facilmente comprensibili a chiunque, lo manifesta attraverso la Sua Presenza e le Sue Opere e diffonde la buona notizia del suo avvento e del trionfo definitivo del bene sul peccato (peccato non sapere di più…) e sulla morte. Le condizioni per entrare nel regno dei Cieli sono delineate da Gesù nelle otto beatitudini del discorso della montagna (Vangelo secondo Matteo, 5):
La buona volontà, il non attaccamento, l’umiltà, la mitezza, l’innocuità, l’aspirazione al bene, la misericordia, la purezza, la retta azione con la pace e la gioia che ne scaturiscono… come si fa a non riconoscere in tutto questo, gli stessi presupposti della Scienza dello Yoga? Come non riconoscere nelle poetiche, bellissime parole di Gesù, le leggi fondamentali della vita spiegate con una semplicità disarmante? In ogni passo del Nuovo Testamento troviamo allusioni chiare a “chi ha orecchio per intendere”…
… dall’invito a far risplendere la nostra luce (che altro non è se non avere cura della propria coscienza, elevandola “perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa”*) per glorificare con le nostre buone opere il Padre che è nei cieli (e dimora nelle dimensioni più rarefatte della vita ma trae profitto e viene glorificato dalle buone opere compiute nelle dimensioni più materiali dell’esistenza… e qui potremmo introdurre il rapporto tra il primo e il settimo raggio nell’opera della creazione e dell’evoluzione umana…)
… alla enunciazione della regola d’oro : “Quanto dunque desiderate che gli uomini vi facciano, fatelo anche voi ad essi”, è la chiave risolutiva delle vecchie pendenze karmiche. Ciò lo troviamo pure nelle splendide parole del Padre Nostro “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori” o anche nella frase “misericordia io cerco e non sacrificio”.*
Il Maestro Gesù avverte che il regno di Dio è già in mezzo a noi, dentro di noi, non c’è parola che pronunci o opera che compia che non sia testimonianza di un Figlio di Dio che ha realizzato la sua natura divina e cammina come Anima Vivente sulla Terra. Patanjali nei suoi sutra, spiega scientificamente come si fa a realizzare il Purusha, il Maestro Gesù ce ne mostra gli effetti.
Il Vangelo di Giovanni si apre con la cosmogenesi spiegata in poche parole, musicali e incisive: Gesù, il Figlio, è il mediatore della creazione e della rivelazione salvifica, sta tra il Padre e la Madre così come l’Anima sta tra lo Spirito e la Materia, tra Purusha e Prakriti; viene dall’alto ma dimora nel santuario di un corpo fatto di carne.
Nello stesso Vangelo di Giovanni (14, 6-11-23) è descritta la sintesi perfetta del compimento della volontà del Padre attraverso l’amore che lo unisce al Figlio e che salva/eleva la materia rendendola degna dimora celeste: “Nessuno va al Padre se non attraverso di me… il Padre che dimora in me fa le sue opere. Credetemi, io sono nel Padre e il Padre è in me.”… “Se qualcuno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e verremo a lui e faremo dimora presso di lui” .
Per meglio approfondire questo e altri argomenti vi consiglio la sezione Yoga per Tutti del portale della consapevolezza Yoga, Vita e Salute https://www.yogavitaesalute.it/category/yoga-per-tutti/
*Vangelo secondo Matteo 5, 15; 7, 12 e 9, 13
Immagine: Discorso della montagna e guarigione del lebbroso affresco di Cosimo Rosselli (1481-1482) ubicato nella Cappella Sistina in Vaticano