L’uomo e i suoi corpi
Sogni e simboli – prima parte
Ricostruire diviene possibile quando nuove energie si affacciano alla finestra della consapevolezza facendo cedere le strutture logore della nostra coscienza.
Ricostruire è un’opera che si svolge lentamente, ogni pietra deve essere collocata al posto giusto, mentre il cambiamento sembra giungere improvviso. Milarepa prima di ricevere gli insegnamenti dal suo maestro dovette capire bene la differenza sostanziale tra il distruggere e il ricostruire.
Il buddismo Mahayana, per secoli, è stato caratterizzato da disquisizioni sulle modalità di conseguimento dell’illuminazione. Nello zen vengono trasmessi insegnamenti legati all’illuminazione improvvisa, satori, mentre in Tibet dopo varie dispute prevalse la linea dell’illuminazione graduale, lam rim, che costituisce ancor oggi il fulcro per divenire un risvegliato, un Buddha. Seguendo l’insegnamento della via di mezzo di Gautama Siddharta possiamo ritenere che vi sia verità in entrambe le posizioni delle due tradizioni, punti di vista diversi di uno stesso panorama.
Se per tanto tempo hai sperato di modificare la tua vita e ti sei sentito irretito dalle corde della confusione e del dolore, il desiderio di vivere qualcosa di diverso ha lavorato dentro e fuori di te. La legge del karma agisce incessantemente legandoci a dei comportamenti automatici che ci tengono lontani dalla vita. Mentre Il pensiero illusorio che tutto è dovuto ci tiene fermi con le mani in mano, d’altra parte percepire la frustrazione e il dolore ci sospinge verso il nuovo.
La disarmonia accompagna il processo del cambiamento che per sua stessa natura è dominato dal fuoco. Così quello che si modifica viene alimentato da energie irruenti, scoppiettanti, che dovranno essere prima o poi dominate dalla mente. L’andamento delle relazioni può subire delle improvvise frenate e delle accelerazioni vorticose. Il periodo caotico del cambiamento fa cadere dei muri oppure apre delle brecce in quelli più resistenti.
Quando nuove energie si affacciano alla finestra della consapevolezza le strutture logore della coscienza cedono di fronte all’incalzare dell’incremento del movimento. Saltano dei tappi e il modo di stare con gli altri prende altre vie di comportamento. Gli avvenimenti si succedono incalzanti fino a quando nella coscienza il processo di destrutturazione raggiunge un nuovo livello di equilibrio. A quel punto le scosse telluriche si arrestano ed inizia l’alba di un nuovo giorno. La ricostruzione può iniziare, il guscio che impediva la trasformazione della crisalide è stato frantumato, adesso è necessario scrollarsi di dosso la paura del vuoto.
Per ricostruire la propria vita dopo il cambiamento è necessario sfuggire alla gravità di un passato ancorato a vecchi automatismi della personalità e costruire giorno per giorno un’avventura che non finirà di sorprenderci. Attraversare l’illusione del distacco dal certo per l’incerto è la grande opportunità della coscienza per costruire nuovi percorsi di consapevolezza. In genere la parola distacco è associata a sensazioni di solitudine, in quanto percepita come abbandono di qualcuno o di qualcosa. Perciò per ricostruire le relazioni è necessario miscelare l’ascolto e l’attenzione a sé stessi. La sorgente della vita sgorga dentro noi stessi e la gioia è un moto spirituale che sorge interiormente.
Cammin facendo, inoltrandoci nella giungla delle emozioni e dei pensieri diviene sempre più necessario attingere energie dal serbatoio dell’intuizione e quindi energie che provengono dai piani spirituali. La ricostruzione del tempio favorisce il dispiegamento delle ali dell’anima e con tutto ciò che consegue in luminosità e verità. In realtà sin dall’inizio il processo del cambiamento è stato messo in moto dall’anima stessa, ma è proprio nell’atto del ricostruire i rapporti con gli altri, secondo il nuovo punto di vista dell’anima, che si fa evidente lo scontro tra le energie luminose animiche e quelle oscure della personalità che non vogliono cedere lo scettro del potere.
Ciò che metterà fine a questo scontro interiore sarà la realizzazione dell’unione della coscienza, in India definita semplicemente yoga. Fino a quel momento la ricostruzione della propria vita sarà una continua alternanza di prese di consapevolezza e paure di affogare in bicchieri d’acqua percepiti come abissi senza fondo. Che la compassione e il giusto metodo vengano sperimentati avvicinandoli gradualmente al cuore.
Questo articolo fa parte di un percorso che ha già avuto due appuntamenti dal titolo:
- Crisi di coppia, crescita personale https://www.yogavitaesalute.it/crisi-coppia-crescita-personale/
- Il cambiamento e l’energia femminile https://www.yogavitaesalute.it/cambiamento-energia-femminile/
Luca Tomberli